sabato 12 gennaio 2013

Au revoir, Belandi

Insomma, non vorrei proprio, ma non se ne può fare a meno, bisogna parlare ancora di politica, visto che le elezioni incombono, accidenti se incombono; d'altronde ieri, parlando dell'innominabile, accennavo ad altri pifferai, e quindi oggi tocca a lui, il signore genovese di mezza età.
Insomma, ieri ha depositato il simbolo ed ha fatto un piccolo spettacolo: gratis, incredibilmente.
E la parte che ha fatto più ridere è certamente quando ha detto che il partito, pardon il movimento, non è fascista, non è di destra, non è di sinistra.  Cosa sia, probabilmente, dovremo scoprirlo dopo il 25 febbraio, ma forse, allora, sarà troppo tardi.

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