mercoledì 23 gennaio 2013

Azzurro è il più crudele dei colori


Scrittore da premio Strega e Campiello, Giovanni Arpino si inventò anche giornalista sportivo, scrivendo per la Stampa e per il Giornale quando c'era ancora Montanelli.
Da giornalista sportivo seguì la sciagurata avventura della nazionale italiana ai Campionati Mondiali di calcio del 1974 in Germania Ovest (sì, allora c'era ancora). Chi ha anta anni ricorda benissimo come andò a finire, chi è più giovane lo potrà scoprire leggendo Azzurro Tenebra, che è forse il più bel romanzo sul calcio che si possa scrivere, e senza parlare di 4 - 4 - 2 o catenaccio mette a nudo i meccanismi più intimi del mondo del pallone, che allora non aveva comunque ancora raggiunto la follia totalizzante dei giorni nostri.
D'altronde dall'autore di Un delitto d'onore e La suora giovane, e sceneggiatore di Profumo di donna non ci si aspetta di meno.
E poi è anche un romanzo sul giornalismo degli anni '70, e se l'avessi letto allora magari non mi sarebbe venuta voglia di fare quel mestiere e mi sarei risparmiato un sacco di delusioni.

Originariamente pubblicato sul blog collettivo "Che libro stai leggendo?" il 18 luglio 2011

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