mercoledì 20 marzo 2013

Il paradiso fiscale della porta accanto

Bene, confesso che non ho una opinione sulla questione del salvataggio di Cipro e della strana richiesta formulata dalla UE di un prelievo immediato sui conti correnti accesi presso le banche dell'isola (o meglio, della mezza isola, l'altra metà è occupata dalla Turchia e non fa parte dell'Eurozona). In materia di tosatura dei depositanti in Italia ne sappiamo indubbiamente qualcosa, nel 1992 ci pensò Giuliano Amato: sì, lo ricordo a quelli dalla memoria corta e cortissima, si tratta proprio di uno dei candidati al Quirinale.

Ma torniamo a Cipro:  questa non è solo una crisi del debito sovrano, ma anche una crisi bancaria. E guarda caso, dopo le banche greche, le più esposte con le consorelle dell'isola sono quelle tedesche.
La vulgata sui mezzi di informazione più diffusi, ma anche più seri, è che Cipro ha scelto come via per lo sviluppo di trasformarsi in un piccolo paradiso fiscale, e che ha così attirato fondi non proprio pulitissimi dalla Santa Russia (insomma, fuori dai denti, non solo quelli degli oligarchi ma anche di organizzazioni poco commendevoli). Tanto che Putin ha addirittura dichiarato che si tratta di un esproprio in danno dei trenta miliardi che i Russi hanno depositato laggiù.
Facendo qualche ricerca ho trovato dati interessanti: secondo il CIA WORLD FACTBOOK (e non chiedetemi come sia possibile che il rapporto della CIA sia a disposizione del pubblico, c'è, cliccate qui se non ci credete) aggiornato al 2011, il PIL è stato pari a ca. 18 miliardi di Euro, mentre l'ammontare dei depositi bancari è pari a 68 miliardi di euro, circa 4 volte il PIL.  Sembra tanto, anche considerato che i ciprioti in tutto sono poco più di un milione.
Per togliermi ogni dubbio sono andato a cercare informazioni su di un paradiso fiscale di lunga data, ed ho scoperto che il PIL 2011 della Svizzera (cosa vi aspettavate, San Marino?) è arrivato a circa 280 miliardi di Euro, ed i depositi bancari ammontavano, per quanto ho potuto capire, a ca. 3.500 miliardi di Euro: tutto questo in un Paese di circa dieci milioni di abitanti.
Ne deve mangiare ancora, di pane duro, Cipro, prima di arrivare al successo della Svizzera, non vi pare?

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