martedì 19 marzo 2013

Privilegi vs diritti

Ricordate la storia delle intercettazioni indirette della voce del Capo dello Stato in relazione al processo sulla trattativa Stato/Mafia? La Corte Costituzionale aveva brutalmente tagliato il nodo gordiano disponendone la distruzione senza che si potessero ascoltare e senza garantire il contraddittorio, tra le lodi dei corazzieri di complemento ed una sola voce discorde, che io ricordi:  quella di Franco Cordero, professore emerito di Procedura Penale.
La questione è ritornata in qualche modo di attualità perché è pendente un procedimento disciplinare nei confronti del magistrato in aspettativa Antonio Ingroia, incolpato di aver commentato la suddetta decisione di Monte Cavallo in termini non precisamente diplomatici.
Non solo: i famosi nastri NON sono stati ancora distrutti, e sapete perché? Perché è andata a finire esattamente come il professor Cordero aveva previsto: uno degli imputati ha portato la questione in Cassazione, assumendo che sia in corso una violazione del suo diritto a difendersi.
Come tutte le storie vere, anche questa ha la sua morale immorale: le parole sono importanti, ma il potere lo è di più.

Nessun commento:

Posta un commento

Non prendetevela, ma i commenti sono moderati: così sono sicuro di leggerli tutti