venerdì 18 ottobre 2013

I sette assassini

Dice che è un caso letterario nei paesi francofoni: in effetti è un libro furbetto, con una buona idea ben sviluppata e tradita dalla scrittura sciatta (ma forse è colpa del traduttore, anche se non ho voglia di leggerlo anche in lingua originale).
La cosa più interessante è la ricostruzione, nello stile di Stephen King, della provincia USA negli anni '70, e qui si vede la scuola degli scrittori statunitensi che non lasciano niente al caso; la materia gialla è sottile come un sogno e poi, io sarei d'accordo con l'editore della storia, che voleva più sesso: cioè, stiamo scavando nella relazione tra un trentenne ed una ragazzina di quindici anni, anche se avvenuta trent'anni prima (a proposito, tiriamo in ballo anche Dumas?), e non c'è una scena di sesso che sia una, vergogna.
Però ci sono i gabbiani: solo che non c'è bisogno dell'Atlantico che si infrange sulle coste del New England: qui a Roma di gabbiani siamo pieni.  

Nessun commento:

Posta un commento

Non prendetevela, ma i commenti sono moderati: così sono sicuro di leggerli tutti