martedì 21 gennaio 2014

L'offerta della Renzicom

Il bundle proposto dal dinamico neosegretario PD tra legge elettorale e riforma del Titolo V della Costituzione può piacere o non piacere e può dare la stessa impressione che si prova un gestore di rete mobile offre minuti, dati e SMS, e sembra sempre che i dati siano troppo pochi e gli SMS troppi, e che insomma non è proprio quell'affarone che sembrava a prima vista, ma se appena provi a protestare ti rispondono che è “prendere o lasciare”.

Per carità, ha le sue ragioni perché una legge del genere non sarebbe costituzionale per eleggere un Senato come lo conosciamo adesso: il Senato si elegge su base regionale e fu questo il motivo per cui il Porcellum originario venne rinviato alle camere dall’allora Presidente della Repubblica. 
Ecco, quella elettorale è materia di legislazione ordinaria, ma siamo proprio sicuri che questo rissoso Parlamento sia in grado di condurre in porto la doppia lettura prevista per le leggi costituzionali, , con la maggioranza qualificata che elimini la necessità del referendum confermativo e soprattutto in tempi ragionevolmente brevi?
La questione dei tempi, con l’iter della doppia lettura che potrebbe portare via anche un anno e mezzo, è essenziale.
E allora io ho un retropensiero. Nemmeno i’Rrenzi ha voglia di farla, la legge elettorale, ma vuole una scusa per far saltare il tavolo e andare alle elezioni, anche perché un altro anno e mezzo a Letta non può concederlo, col rischio di una rivolta di palazzo che lo faccia fuori ad ogni minimo cedimento nelle elezioni amministrative e soprattutto alle regionali.


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